A. Cagnolati, S. Rossetti, DONNE E SCIENZA. Dall’esclusione al protagonismo consapevole, Aracne, Roma 2017

La pubblicazione  si aggiudica la XVIII edizione del Premio di scrittura femminile “Il Paese delle donne”.

Il volume, curato da Sandra Rossetti e dalla docente dell’Università di Foggia la prof.ssa Antonella Cagnolati, delegata del Rettore alle Pari opportunità, è un percorso di problematizzazione della scienza moderna alla luce della tematica di genere.

Un tema che ha meritato il 1° premio, sezione saggistica, dell’ambito riconoscimento dedicato  all’artista cilena Maria Teresa Guerrero.

La Cerimonia di premiazione si terrà sabato 2 dicembre, alle ore 16.30, nella Sala Carla Lonzi della Casa internazionale delle donne (via della Lungara 19, Roma). Successivamente alla cerimonia di premiazione, il volume sarà recensito sulla testata cartacea “Il Foglio de il Paese delle donne” e su la rivista online “paese delle donne-online-rivista”.

L’opera propone un percorso di problematizzazione della scienza moderna alla luce della tematica di genere. I saggi segnalano il sessismo della cultura scientifica che limita l’ingresso delle donne nella scienza e compromette la loro carriera, sia come possibilità di accesso ai fondi e agli stanziamenti, sia come loro posizionamento ai vertici della gerarchia professionale. Alla denuncia del problema relativo alle pari opportunità nei luoghi di lavoro si affianca la critica al sessismo presente negli stessi paradigmi e metodi della ricerca scientifica. Una delle caratteristiche del pensiero scientifico sorto all’inizio dell’età moderna e affermatosi nei secoli successivi è da vedersi, infatti, nell’approccio riduzionistico con cui gli scienziati, prevalentemente di sesso maschile, hanno studiato e gestito il fenomeno della vita, concepito come un aggregato di elementi la cui interazione dipende da un funzionamento meccanicistico simile a quello che governa gli orologi e gli altri automi. In contrapposizione a tale approccio, le autrici e gli autori di questo volume prospettano modelli di saperi e di pratiche (l’ecofemminismo, la lotta alla vivisezione, la medicina narrativa e di genere, ecc.) più rispettosi della complessità che caratterizza le forme di vita e più capaci di armonizzarsi con le esigenze di protezione, tutela e cura di cui esse necessitano.

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